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Il referendum del 5 luglio e la posizione del KKE

Com'è ben noto, il governo del partito di "sinistra" e fondamentalmente socialdemocratico SYRIZA e del partito nazionalista di destra ANEL, nel tentativo di gestire il totale fallimento dei propri impegni pre-elettorali, ha annunciato un referendum per il 5 luglio 2015 il cui unico quesito sarà se i cittadini sono favorevoli o meno all'accordo proposto, che è stato preparato da UE, FMI e BCE e riguarda la continuazione delle misure antipopolari per l'uscita dalla crisi capitalistica, con la permanenza della Grecia all'interno dell'euro.

Gli esponenti del governo di coalizione invitano il popolo a dire "no" e chiariscono che questo "no" nel referendum verrà interpretato dal governo greco come un'approvazione nei confronti della sua proposta di accordo con UE, FMI e BCE, anch'essa contenente, in 47+8 pagine, barbare misure antioperaie e antipopolari finalizzate ad aumentare la redditività del capitale, la "crescita" capitalistica e la permanenza del paese nell'euro. Come lo stesso Governo SYRIZA-ANEL ammette, continuando a glorificare l'UE come "la nostra comune casa europea", il "successo europeo", questa proposta è per il 90% identica a quella di UE, FMI e BCE e ha davvero poco a che fare con ciò che SYRIZA aveva promesso prima delle elezioni.

I fascisti di Alba Dorata, insieme ai partiti della coalizione di governo (SYRIZA-ANEL), si sono espressi a favore del "no" e hanno anche apertamente appoggiato il ritorno alla moneta nazionale.

Dall'altro lato, il partito d'opposizione di destra ND, il partito socialdemocratico PASOK che ha governato fino a gennaio 2015, e POTAMI (formalmente un partito di centro, ma sostanzialmente un partito reazionario) hanno preso posizione in favore del "si", alle barbare misure della Troika che, secondo quanto affermano, verrà interpretato come un consenso a "restare nell'UE a tutti i costi".

In realtà, entrambe le risposte portano a un "si" all'UE e alla barbarie capitalista.

Durante la seduta parlamentare del 27 giugno, la maggioranza governativa di SYRIZA-ANEL ha rifiutato la proposta del KKE che le seguenti questioni fossero poste al giudizio del popolo greco nel referendum:
- No alle proposte di accordo di UE-BCE-FMI e del governo greco
- Uscita dall'UE, abolizione dei memorandum e di tutte le leggi applicative.

Con questa presa di posizione, il governo ha dimostrato di voler ricattare il popolo affinché approvi la sua proposta alla troika, che è l'altra faccia della stessa moneta. Ossia, sta chiedendo al popolo greco di acconsentire ai suoi piani antipopolari e all'imposizione delle sue nuove scelte antipopolari, o tramite un nuovo presunto accordo "migliorato" con le organizzazioni imperialiste, o attraverso l'uscita dall'euro e il ritorno alla valuta nazionale, per la quale il popolo verrà chiamato a pagare di nuovo.

In queste condizioni, il KKE chiama il popolo a utilizzare il referendum come un'opportunità per rafforzare l'opposizione all'UE, per rafforzare la lotta per l'unica via realistica fuori dall'attuale barbarie capitalista. Il contenuto di questa via d'uscita è: la rottura-svincolamento dall'UE, la cancellazione unilaterale del debito, la socializzazione dei monopoli, il potere operaio e popolare .

Il popolo, attraverso la propria attività e la propria scelta nel referendum, deve rispondere all'inganno del falso quesito posto dal governo e rigettare la proposta di UE-FMI-BCE e anche la proposta del governo SYRIZA-ANEL. Entrambe contengono barbare misure antipopolari, che verranno aggiunte ai memorandum e alle leggi applicative del precedente governo ND-PASOK. Entrambe servono gli interessi del capitale e dei profitti capitalistici.

Il KKE sottolinea che il popolo non deve scegliere tra Scilla e Cariddi, ma deve esprimere, con ogni mezzo disponibile e in ogni modo, la propria contrarietà all'UE e ai suoi permanenti memorandum nel referendum. Deve "cancellare" questo dilemma inserendo, come proprio voto, la proposta del KKE nell'urna.

NO ALLA PROPOSTA DI UE-FMI-BCE
NO ALLA PROPOSTA DEL GOVERNO
DISIMPEGNO DALL'UE E POTERE POPOLARE

 

29.06.2015

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare