Il 4 giugno 2015, nel quadro del 22° Congresso di AKEL, ha avuto luogo una conferenza internazionale sul tema: "Le minacce del fascismo e delle forze reazionarie nell'epoca dell'imperialismo e delle guerre". All'incontro ha partecipato Giorgos Marinos, membro dell'Ufficio politico del CC del KKE. Di seguito, il discorso pronunciato per l'occasione.
Stimati compagni,
Desideriamo ringraziare AKEL per averci invitato a questa Conferenza internazionale, esprimere la nostra solidarietà al popolo cipriota e assicurare che il KKE gli sarà saldamente al fianco nella lotta in difesa dei suoi interessi e bisogni, per aprire il cammino alla risoluzione della questione cipriota che eliminerà le conseguenze dell'invasione e dell'occupazione, rifiutando la possibilità di una confederazione e di una spartizione.
Stimati compagni,
Recentemente si è celebrato il 70° anniversario della Vittoria antifascista dei popoli ed è necessario lavorare per difendere la verità storica, sottolineare il ruolo importante dei partiti comunisti nella lotta dei popoli e il contributo decisivo dell'Unione Sovietica, del socialismo nella sconfitta del fascismo.
Siamo obbligati a contrastare l'anticomunismo, le posizioni antistoriche dell'UE che mira a equiparare il nazismo al comunismo e che appoggia i governi borghesi che legittimano le forze fasciste, proibiscono l'attività dei partiti comunisti, l'ideologia e i simboli comunisti, come nel caso dei paesi baltici, dell'Ucraina e, in generale, degli ex paesi socialisti dell'Europa centrale e orientale.
Gli apologeti del capitalismo presentano la democrazia parlamentare borghese come una realtà sociopolitica "sana", che in alcuni momenti ha subito un'aberrazione in termini di gestione. Questo non ha niente a che vedere con la realtà. Le posizioni che separano il fascismo e la guerra dalla natura sfruttatrice del capitalismo, dalle sue relative leggi e contraddizioni, sgravano il sistema e fomentano illusioni e confusioni per disarmare il movimento operaio e popolare.
Nella pratica, si è dimostrato che è il capitalismo il responsabile della sofferenza dei popoli, delle guerre, delle crisi, del fascismo, dei rifugiati e degli immigrati.
La verità storica ha dimostrato che il fascismo è una delle forme utilizzate dai monopoli per esercitare il loro potere, difende la proprietà capitalista sui mezzi di produzione, i profitti dei pochi, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Soprattutto, utilizza le conseguenze dolorose della crisi capitalista, la disoccupazione e la povertà, sfrutta i problemi degli strati piccolo-borghesi impoveriti, la decadenza dei partiti comunisti borghesi, fomenta il nazionalismo e utilizza tutti i mezzi per assorbire le forze popolari.
Questo si vede confermato anche dal corso dell'organizzazione nazista e criminale Alba Dorata in Grecia, che conta sull'appoggio di settori del capitale ed è sostenuta dallo stato borghese. E' impegnata nell'anticomunismo, nel fomentare il razzismo e organizza azioni criminali per colpire il movimento operaio e popolare.
Il fascismo non si può affrontare con il sistema capitalista, dato che è il sistema a generarlo, né con lo stato borghese o i cosiddetti fronti antifascisti, che sono utilizzati dai partiti del sistema per celare le loro responsabilità. Brecht scrisse che "il fascismo non può essere combattuto se non come capitalismo, come la forma più nuda, più sfacciata, più oppressiva e ingannevole di capitalismo". Il fascismo si può combattere solamente attraverso la lotta organizzata della classe operaia, l'alleanza popolare, lo sviluppo della lotta di classe che ha come obiettivo di porre fine al potere dei monopoli, al sistema capitalista.
Stimati compagni,
Gli avvenimenti in Medio Oriente, Nord Africa, Mediterraneo orientale, Balcani e Ucraina, sono allarmanti.
La crisi capitalista ha portato all'acutizzazione degli antagonismi dei monopoli, delle contraddizioni tra stati capitalisti e alleanze imperialiste per il controllo dei mercati, delle risorse energetiche e delle reti di distribuzione.
Questa è la base degli interventi e delle guerre imperialiste e i pretesti dei governi borghesi per giustificare nuovi interventi e guerre non possono confondere le acque. I focolai di tensione nella nostra regione hanno messo all'ordine del giorno il pericolo di un conflitto militare generalizzato.
In Grecia, l'attuale governo SYRIZA-ANEL continua lungo il solco tracciato dai governi precedenti, mantiene in vigore l'insieme delle misure antipopolari, sta preparando un nuovo accordo-memorandum con Commissione europea, BCE e FMI (la Troika) e coinvolgendo ancora di più il paese nella NATO e nell'UE, nelle rivalità imperialiste per gli interessi della classe borghese, promuovendo il cosiddetto "rafforzamento geostrategico".
Il primo ministro ha affermato che la partecipazione della Grecia a NATO e UE è fuori discussione. Il ministro degli esteri ha sostenuto le decisioni del recente vertice NATO ad Adalia [Antalya] a spese della Russia e per il miglioramento della posizione della Turchia, che prosegue nelle sue provocazioni nell'Egeo.
Ha partecipato alle feste con i falchi della NATO. Il governo adotta le posizioni di USA e UE e cerca di giustificare la sua partecipazione a una guerra imperialista con il pretesto della lotta contro gli jihadisti e la "protezione delle popolazioni cristiane".
Il ministro della difesa ha dichiarato che il governo è pronto a mettere a disposizione forze armate e basi militari per facilitare la NATO nella guerra contro il "terrorismo". Il rappresentante del governo ha confermato la dichiarazione del ministro della difesa secondo cui il governo discuterà con gli USA l'installazione di una nuova base NATO in un'isola dell'Egeo.
Proseguono le esercitazioni militari con USA e Israele e si parla di una dottrina di difesa tra Grecia-Cirpo-Israele. Si trascura il ruolo di Israele come assassino del popolo palestinese. Proprio questi dati permettono di trarre conclusioni molto valide.
Qualsiasi ingabbiamento nei piani della borghesia disarma il movimento operaio e popolare, lo condanna ad essere intrappolato per lungo tempo sul terreno che dà luogo alla guerra, sul terreno della pace con la pistola dei monopoli puntata alla tempia dei popoli
Il nostro partito lotta per la chiusura delle basi USA e NATO, per il ritiro delle forze militari greche all'estero, contro l'implicazione del paese nelle guerre imperialiste e perché il paese esca dalla NATO e dall'UE, con il popolo al potere.
Il KKE sostiene la lotta per la difesa delle frontiere e dei diritti sovrani dal punto di vista della classe operaia e degli strati popolari, che è inseparabile dalla lotta per il rovesciamento del potere del capitale, per il socialismo.
Questo cammino è difficile ma può rafforzare la lotta e preparare la classe operaia e i settori popolari a rispondere ai complessi avvenimenti che stiamo affrontando.
05.06.2015
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
