1. Come valutate la risposta data dal popolo alle urne?
Risposta: In queste elezioni, una gran parte del popolo ha scelto l'astensione per esprimere il suo malcontento. Inoltre, gli elettori sono rimasti intrappolati in falsi dilemmi e nella polarizzazione tra SYRIZA e ND per "chi avrebbe attuato con minor sacrificio" le misure antipopolari comprese nel terzo memorandum. SYRIZA ha vinto poiché è riuscita a promuovere l'illusione che, nonostante la firma del nuovo protocollo con le istituzioni imperialiste (Ue, Bce, Fmi), il suo governo saprà gestire meglio questa situazione che un governo di ND. Così SYRIZA ha cooptato le forze della classe operaia e degli strati sociali che negli anni precedenti avevano combattuto le misure antipopolari e ha ottenuto una "seconda chance" per una presunta attuazione più "equa" e "mite" di tali misure.
Questi risultati elettorali esprimono il saldo negativo nei rapporti di forza tra le classi, il ripiegamento del movimento operaio e popolare nelle condizioni di una profonda crisi economica capitalista.
In queste condizioni difficili e complesse, il KKE ha presentato la sua proposta politica che deve essere più ampiamente e sostanzialmente discussa tra la gente e ha ottenuto, nelle elezioni del 20 settembre, 301.632 voti, il 5,55% dei consensi. Ha mantenuto quindi i suoi 15 seggi in parlamento.
2. Piattaforma di sinistra, fuoriuscita da SYRIZA, ha preso parte alle elezioni come nuova formazione, denominata Unità Popolare, che non ha superato la soglia di sbarramento ed è rimasta fuori dal Parlamento. Quali sono stati i temi principali del programma elettorale di questo partito guidato da P. Lafazanis? Perché non ha trovato risonanza?
Risposta: Unità Popolare, guidata da ex ministri di SYRIZA che per 6 mesi hanno attuato misure antipopolari, ha cercato di ingannare la classe operaia e popolare "riciclando" le argomentazioni utilizzate da SYRIZA nel gennaio 2015. Ha promosso un programma socialdemocratico, con un presunto orientamento anti-memorandum, sostenendo che è possibile trovare una soluzione ai problemi del popolo con il ritorno alla valuta nazionale, grazie alla "crescita" (capitalista). Abbiamo giustamente stigmatizzato Unità Popolare come SYRIZA 2, dato che le sue posizioni non contestano il sistema capitalista e l'UE. E' stato dimostrato che una Grecia capitalista con una moneta nazionale non può essere l'obiettivo per chi si considera radicale e di sinistra.
3. Nonostante l'astensione su larga scala, il KKE ha mantenuto lo stesso numero di seggi. Quale sarà l'asse centrale delle attività del KKE nel prossimo futuro?
Risposta: Il KKE utilizza la mobilitazione effettiva delle forze per animare una forte opposizione in Parlamento e, soprattutto, nel movimento, per rafforzare l'Alleanza popolare che combatterà per risolvere i problemi attuali, ma anche per il futuro.
Il KKE lotterà in modo che la maggioranza degli operai e degli strati popolari, della sua gioventù, a prescindere da come hanno votato o se si sono astenuti, non chini la testa davanti alle misure antipopolari e alla pretese del governo e dell'opposizione borghese che il popolo avrebbe dato il consenso all'attuazione del memorandum.
Il KKE si batterà nella direzione della lotta di classe per l'emancipazione politica della classe operaia e popolare; continuerà a promuovere la soluzione alternativa, quella che pone la questione del potere, la quale conduce a un'organizzazione veramente superiore dell'economia e della società, con l'abolizione della proprietà capitalistica, con la proprietà sociale dei mezzi di produzione, la pianificazione centralizzata, il controllo dei lavoratori. Queste sono le condizioni per il disimpegno dall'UE a favore del popolo con una cancellazione unilaterale del debito e la liberazione dal giogo dei mercati e dei capitali.
Su questa base, il nostro obiettivo è il raggruppamento e il rafforzamento del movimento operaio, e del più ampio movimento popolare, il rafforzamento dell'Alleanza popolare, al fine di rafforzare la linea di contrattacco e di rottura contro il capitale, l'Unione europea e il loro potere.
Su questa strada saremo in grado di evitare il peggio e lottare per migliorare la vita delle persone.
4. È chiaro che c'è stato un aumento dei consensi per Alba Dorata nelle isole dell'Egeo orientale dove la questione dell'immigrazione rimane all'ordine del giorno. Qual è la posizione del KKE rispetto l'ondata migratoria causata dalla guerra in corso e che dalla Siria dilaga verso la Turchia e la Grecia e cerca di raggiungere l'Europa?
Risposta: Per cominciare occorre notare che le forze del KKE nell'Egeo orientale hanno resistito alla pressione nazionalista, razzista e xenofoba e in molti casi hano conseguito risultati molto buoni. Ad esempio, ha ottenuto il 1° posto a Icaria con il 33,2% (rispetto al 31,8% nelle elezioni del gennaio 2015), il 2° posto a Fourni con il 23,14%. Ha inoltre ottenuto alte percentuali a Lesbo con il 10,68% (l'isola che ha ricevuto il maggior numero di immigrati,) e a Samo con il 10,05%.
Naturalmente è corretto rilevare che la formazione fascista di Alba Dorata ha sfruttato il problema e si è rafforzata in alcune isole. Il fatto più negativo è che la nazista Alba Dorata ha formato un livello stabile di influenza politica. Gli altri partiti hanno gravi responsabilità: da SYRIZA come partito di governo all'opposizione ufficiale di ND, così come gli altri partiti di opposizione minori, che in sostanza non intraprendono una battaglia politica aperta contro Alba Dorata. Il KKE continuerà a sollevare la bandiera della lotta contro il nazismo, il fascismo e i suoi rappresentanti oggi in Grecia, che avvelenano la coscienza dei lavoratori e delle persone.
Per quanto riguarda la questione dei rifugiati e degli immigrati, richiamiamo brevemente l'appello rivolto dal KKE al popolo e al movimento operaio e popolare di vigilare e intensificare la solidarietà con i rifugiati e gli immigrati, per fermare la barbarie capitalista sulla base delle seguenti rivendicazioni:
- Abolizione degli accordi di Schengen e di Dublino, di Frontex e di tutti gli altri meccanismi repressivi dell'UE.
- No alle nuove misure di repressione dell'UE sui confini.
- Fine degli interventi imperialisti e delle guerre di Ue-Usa-Nato. Nessuna partecipazione greca negli stessi.
- Transito diretto dei profughi sbarcati sulle isole ai valichi di frontiera verso i loro paesi di destinazione finale, sotto la responsabilità dell'Unione europea e delle Nazioni Unite.
- Incremento del personale e potenziamento delle infrastrutture connesse al salvataggio dei rifugiati, alla registrazione e identificazione, all'alloggio, all'alimentazione e cura e transito sicuro per i valichi di frontiera di uscita dal paese. Creazione di centri di accoglienza dignitosi.
05.10.2015
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
