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Casus Belli

Date:
gen 12, 2016
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"Sostenibilità", "equità", "riforma necessaria" sono alcune delle parole pronunciate dal governo nello sforzo di difendere il suo piano contro il sistema di sicurezza sociale e per mistificare la realtà.

Non sono affatto originali. La "sostenibilità" e "l'equità" del sistema sono stati invocati da tutti i governi precedenti per giustificare gli interventi antipopolari sul sistema di sicurezza sociale. ND e PASOK hanno usato innumerevoli bugie e dati selettivi nelle loro argomentazioni. Oggi, il governo di coalizione del partito di "sinistra" Syriza e del partito "patriottico" Anel, fa lo stesso.

I precedenti governi borghesi "conservatori", "socialdemocratici", "tecnocratici", hanno aumentato l'età pensionabile, i contributi previdenziali e la riduzione delle pensioni. Le nuove misure del governo Syriza-Anel proseguono tutte le misure antipopolari precedenti.

Questo è il motivo per cui il governo Syriza-Anel prova da un lato a differenziarsi dagli altri partiti borghesi utilizzando false parole d'ordine e dall'altro tenta di limitare o inibire le proteste popolari con menzogne e manovre.

Questa similarità con i governi precedenti non è affatto casuale. Il governo sta marciando fermamente lungo la linea stabilita dalle specifiche direttive e dalle linee guida della UE, che mirano a liberare il capitale e lo Stato dalla contribuzione del sistema di sicurezza sociale, trasformare l'assistenza sanitaria, l'assistenza sociale e le pensioni in una questione privata dei lavoratori.

Mirano a creare nuovi campi di redditività per gli avvoltoi delle compagnie di assicurazione private, sia attraverso la gestione dei patrimoni dei fondi professionali, sia attraverso politiche di assicurazione privata in materia di assistenza sanitaria e pensioni.

Tutte le leggi degli ultimi 25 anni, tra cui quelle votate o in preparazione da parte del governo attuale, sono completamente allineate all'obiettivo di ridurre ulteriormente il prezzo della forza lavoro per aumentare la redditività del capitale. La differenza è che il governo di oggi si atteggia nei panni del "negoziatore duro" con le organizzazioni imperialiste (Unione europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale). Così, G. Katrougalos, il Ministro del Lavoro ha dichiarato: "La gente dovrebbe scendere in piazza. In tal modo la gente sosterrebbe la mia posizione: redistribuzione, pensioni più alte... Sto cercando di negoziare con le istituzioni per queste cose. Tuttavia, allo stesso tempo, sto cercando un equilibrio tra un sistema pensionistico con queste caratteristiche e la necessità di contenere il deficit che ci affligge. La differenza fondamentale con i governi precedenti è che la mia riforma ha un carattere redistributivo ed è socialmente favorevole a coloro che si trovano più in basso".

La sfrontatezza di questa cosiddetta "sinistra" non ha limiti. E se gli obiettivi del governo sono in linea con quelli del popolo, come è possibile che la Federazione ellenica delle imprese (SEB) e le "istituzioni", vale a dire l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale, plaudano al piano del governo contro il sistema previdenziale e che Katrougalos ne sia soddisfatto?

Se il governo vuole che la gente scenda in piazza, allora perché ha inviato la polizia antisommossa ad attaccare la dimostrazione del PAME venerdì scorso 8 gennaio 2016?
Se questa riforma è "socialmente favorevole a coloro che si trovano più in basso", allora perché schiaccia i piccoli e medi agricoltori, abolisce la pensione complementare (EKAS) per i pensionati poveri, condanna i vecchi e nuovi pensionati a pensioni da fame?

Il ministro è un bugiardo e un truffatore e cerca il consenso del popolo per nascondere che sta dalla parte dei datori di lavoro e delle "istituzioni".

Il Segretario Generale del Comitato Centrale del KKE, Dimitris Koutsoumpas, durante la sua visita a Patrasso, la 4° città più grande della Grecia, ha affermato che: "Il disegno di legge sulla previdenza sociale costituisce un nuovo casus belli per la classe operaia e gli strati popolari". Come ha evidenziato il SG del CC del KKE durante la sua visita al municipio della città e dopo il suo incontro con il sindaco comunista, K. Peletidis: "Urge una sollevazione generale per impedire che questo progetto di legge venga presentato, tanto meno nella forma che assumerà dopo i negoziati del governo con i suoi 'partner'. Non deve arrivare in Parlamento. E se vi giunge, bisogna votare contro. Naturalmente, questo può avvenire solo se la classe operaia, i contadini poveri, i lavoratori autonomi, i giovani e le donne degli strati popolari del nostro paese scendono in strada. Se conquistano la piazza e dimostrano il loro potere reale, allora questo disegno di legge sarà veramente accantonato".

 

 Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12.01.2016