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Contributo di G. Marinos, membro dell'UP del CC del KKE, all'incontro dell'Azione Comunista Europea
Il 19 gennaio 2025 si è tenuta a Istanbul una riunione dell'Azione Comunista Europea sul tema "Sviluppi in Medio Oriente. Rafforziamo la nostra solidarietà con i popoli di Palestina, Libano e Siria", ospitata dal Partito Comunista di Turchia. Giorgos Marinos, membro dell'UP del CC del KKE, ha tenuto un discorso a nome del KKE, che riportiamo di seguito:
"Vorremmo ringraziare il Partito Comunista di Turchia per aver ospitato l'incontro odierno dell'ECA per esaminare collettivamente gli sviluppi in Medio Oriente ed esprimere solidarietà ai popoli di Palestina, Libano e Siria.
La discussione può contribuire a una comprensione unitaria degli eventi critici che i popoli stanno vivendo nelle condizioni delle guerre imperialiste in Ucraina e in Medio Oriente e delle decine di focolai di guerra innescati dalla competizione imperialista, in cui il conflitto tra USA e Cina per la supremazia nel sistema capitalista, così come tra l'alleanza euro-atlantica (USA – NATO – UE – Israele) e l'alleanza eurasiatica in via di formazione, guidata da Cina e Russia con la partecipazione dell'Iran, hanno un'influenza decisiva.
In primo luogo, abbiamo condannato l'occupazione dei territori palestinesi da parte dello Stato assassino di Israele e il genocidio del popolo palestinese con il sostegno di USA, NATO e UE. Respingiamo i pretesti del "diritto all'autodifesa" dell'occupante e le calunnie che definiscono la lotta palestinese come terrorismo, pur avendo sottolineato le nostre inconciliabili differenze ideologiche con le organizzazioni politico-islamiche borghesi. Sosteniamo il diritto del popolo palestinese a rivendicare la propria patria, attraverso ogni forma di lotta, uno Stato palestinese indipendente entro i confini esistenti prima del giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, adiacente a Israele.
Il fragile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza non cancella i crimini dello Stato israeliano. La resistenza del popolo palestinese e la solidarietà dei popoli di tutto il mondo, che hanno caratterizzato la lotta contro l'aggressione dell'occupante in questo periodo, proseguono per la libertà della Palestina.
In secondo luogo, lo Stato siriano è stato rovesciato dai jihadisti con il sostegno di Stati Uniti, Turchia e Israele. La Siria, che occupa una posizione geografica strategica e possiede notevoli riserve energetiche, è stata presa di mira dagli Stati Uniti e dai loro alleati, soprattutto dopo che il regime siriano si è opposto alla rotta energetica Qatar-Arabia Saudita-Giordania-Siria-Europa e ha optato per il gasdotto che partiva dall'Iran. La cosiddetta Primavera araba ha sfruttato le situazioni di stallo del capitalismo ed è stata usata come veicolo per promuovere il piano imperialista per un "Nuovo Medio Oriente". Gli Stati Uniti, la Turchia, la Gran Bretagna, il Qatar e l'Arabia Saudita hanno finanziato, addestrato e armato le forze jihadiste per rovesciare Assad già nel 2011.
Il regime baathista è stato allora salvato con il sostegno di Russia, Iran e Hezbollah per i relativi interessi, ma ora queste potenze hanno smesso di sostenere il regime: l'Iran a causa dei problemi nel conflitto con Israele, l'Hezbollah a causa della guerra in Libano e la Russia a causa delle necessità della guerra in Ucraina e degli sviluppi correlati.
I jihadisti con base a Idlib sono stati sostenuti dalla Turchia in molti modi; erano preparati e hanno agito al momento giusto. La loro rapida avanzata ha evidenziato la disintegrazione dell'apparato statale siriano, dell'esercito siriano e della politica del regime baathista, che erano contrari agli interessi del popolo siriano.
Condanniamo con veemenza l'intervento imperialista e sottolineiamo che gli sviluppi in Siria aggravano la situazione della popolazione e le condizioni della lotta di classe e alimentano la competizione imperialista e una nuova ondata di rifugiati. Siamo di fronte a uno smembramento del paese e a un cambiamento dei confini.
Israele continua a occupare le Alture del Golan e si sta espandendo nel territorio siriano. Sostiene l'autonomia delle regioni druse nel sud della Siria e dei curdi in Siria, e cerca di migliorare la propria posizione nella regione. Gli Stati Uniti sostengono le forze curde, rafforzando la propria presenza militare nel nord-est della Siria e controllando importanti risorse energetiche. La Russia sta negoziando le sue basi militari a Tartus e Latakia, è interessata alla zona costiera della Siria e alla sua presenza nel Mediterraneo e sta valutando la possibilità di modificare la sua strategia. Lo Stato turco mantiene importanti forze in Siria e minaccia di intensificare il conflitto con i curdi. Cerca di rafforzare la propria posizione in Medio Oriente e sta avanzando pretese nel Mediterraneo orientale e nell'Egeo, con conseguenze negative per le relazioni tra Grecia e Turchia, che sono caratterizzate dalla responsabilità delle classi borghesi e dall'intervento degli Stati Uniti e della NATO per rafforzare l'ala sud-orientale della NATO e lo sfruttamento congiunto dell'Egeo. Allo stesso tempo, a Cipro si sta promuovendo una soluzione divisiva. Il KKE mette in evidenza questi sviluppi negativi per i popoli e condanna, tra le altre cose, il piano di integrare Cipro nella NATO.
Cari compagni,
la ripartizione della Siria nell'interesse delle classi borghesi dà un impulso molto pericoloso agli sviluppi, aggiungendo nuovi elementi al circolo vizioso degli interventi e delle guerre imperialiste. Gli Stati Uniti e Israele hanno messo gli occhi sull'Iran, mentre il loro attacco allo Yemen si sta intensificando.
Valutiamo gli sviluppi dal punto di vista degli interessi dei lavoratori e del popolo. Teniamo conto dei seri problemi strategici che il movimento comunista deve affrontare nella regione e della sua debolezza di fronte alle esigenze della lotta di classe. Esprimiamo la nostra solidarietà ai popoli e ai comunisti e riteniamo necessario intensificare il dibattito su questioni cruciali:
- Sulla lotta indipendente della classe operaia e dei popoli contro le classi borghesi e le loro alleanze imperialiste;
- Sulla creazione di un legame tra la lotta contro ogni tipo di intervento, invasione e modifica dei confini e l'affrancamento dall'occupazione straniera, nella prospettiva della riunificazione delle forze operaie e popolari, per il rovesciamento dello sfruttamento capitalista e la lotta per il socialismo, poiché questa è l'unica soluzione che eliminerà le cause dello sfruttamento, della povertà e delle guerre.
Dobbiamo intensificare la lotta contro le forze borghesi, liberali e socialdemocratiche, nonché contro l'opportunismo sulle questioni sopra menzionate. I nostri partiti si assumono più grandi responsabilità".
Traduzione da Resistenze.org
21.01.2025