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Dichiarazione del Comitato Centrale del KKE sui risultati delle elezioni parlamentari del 20 settembre


1. Il CC saluta i militanti, gli amici e i sostenitori del KKE e della KNE [organizzazione giovanile del partito, ndt], gli alleati e tutti coloro che hanno lottato e hanno unito le forze con il Partito. Il KKE ha ottenuto il 5,6% dei voti e ha mantenuto i suoi 15 seggi. Questi risultati elettorali riflettono nel complesso un saldo negativo nei rapporti di forze, un generale ripiegamento del movimento operaio e popolare nelle condizioni di profonda crisi economica del capitalismo, riflettono il livello della lotta di classe nel nostro paese e sul piano internazionale.

Il KKE utilizzerà la sua influenza politica, elettorale e parlamentare nel titanico sforzo necessario per riorganizzare e rafforzare il movimento operaio e il più ampio movimento popolare, per rinsaldare l'alleanza popolare, al fine di fortificare la linea del contrattacco e della rottura, per mettere in discussione e opporsi al percorso di sviluppo capitalistico, all'UE e alla linea politica che sostiene questo percorso.

La concentrazione di forze in questa direzione, l'emancipazione politica dei lavoratori dalla confusione e dalle insidie promosse dal sistema politico borghese attraverso l'alternanza dei partiti e dei personaggi politici nei vari ruoli, sono essenziali per ostacolare in modo militante le misure antipopolari e conquistare vittorie parziali, fino al rovesciamento finale del sistema capitalistico.

In particolare, vogliamo ringraziare coloro che hanno votato il KKE per la prima volta, apprezzandone la coerenza, la dedizione, la militanza nella lotta per gli interessi dei lavoratori, anche se non condividono in pieno tutte le sue posizioni. Salutiamo coloro che hanno approvato la perseveranza del KKE nel corso di tutti questi anni e soprattutto negli ultimi 7 mesi, dall'insediamento del governo di SYRIZA-ANEL, quando in controtendenza rispetto alle false speranze alimentate dal cambio di governo del mese di gennaio, il KKE ha evidenziato che oggettivamente non può esistere una gestione e una negoziazione a favore del popolo sotto il dominio capitalista e delle alleanze imperialiste internazionali, come l'UE e la NATO.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che, pur apprezzando la posizione combattiva del KKE nella difesa degli interessi popolari, non hanno ancora compiuto il passo decisivo di votare a suo favore, soprattutto sotto la pressione esercitata dalla polarizzazione politica, da SYRIZA che chiedeva voti "per non tornare al passato", o che hanno preferito astenersi.

Gli sviluppi e la lotta dei comunisti in Grecia attraggono l'interesse di molti lavoratori in Europa e negli altri paesi del mondo. Vogliamo ringraziare le decine di Partiti Comunisti e Operai che hanno espresso il loro sostegno per il KKE, mentre il Partito della Sinistra Europea (SE) e la socialdemocrazia in generale, continuano a seminare illusioni riguardo al ruolo di SYRIZA e il suo governo.

2. Una parte importate delle persone hanno scelto di astenersi da queste elezioni: la più alta percentuale degli ultimi anni. Anche se l'astensionismo esprime generalmente il malcontento rispetto al sistema politico borghese, il sentimento di rabbia e disillusione tra lavoratori e giovani, non è un atteggiamento attivo che contrasta e si oppone alla situazione attuale e alle cause che la generano. Al contrario, rafforza il disfattismo, arrendendosi alla logica "che nulla può succedere", "nulla può cambiare", e accresce l'impressione errata che "sono tutti uguali".

Quelli che in passato hanno votato o hanno pensato di votare per il KKE ma alla fine hanno scelto di astenersi, devono riflettere sul fatto che tutte le battaglie, grandi e piccole, incluse le elezioni, possono e devono essere usate per creare delle crepe nello sfavorevole rapporto di forze, per accumulare le forze con l'obiettivo di rovesciare completamente il sistema. Il grado dell'astensionismo è anche associato, naturalmente, alla difficoltà di una parte delle persone a mettersi in viaggio per raggiungere il seggio quando attraversano problemi reali di povertà e sopravvivenza; da questo punto di vista i recenti governi portano la responsabilità di non aver preso misure per facilitare il loro viaggio, come il KKE aveva ripetutamente chiesto.

Facciamo appello a tutte queste forze della classe operaia e degli strati popolari, da domani, a unirsi a noi nelle lotte quotidiane nei sindacati, nei luoghi di lavoro, nei ritrovi giovanili, nel movimento, al fine di respingere le misure del terzo memorandum e dei precedenti, per il recupero delle perdite e più in generale nella lotta globale per cambiare la classe al potere. Attraverso la lotta e l'attività collettiva, possono essere superate le esitazioni e le riserve e la proposta del KKE per una via d'uscita e il potere può essere meglio compresa.

3. I risultati delle elezioni in generale, esprimono il consolidamento della regressione, la passività e l'intensificazione delle tendenze conservatrici che si trovano in una gran parte del popolo. Il risultato è negativo per gli operai, gli impiegati, i lavoratori autonomi, i disoccupati, i loro figli e i pensionati. In larga misura, riproducono i rapporti di forza esistenti tra i partiti del sistema politico borghese nelle precedenti elezioni 8 mesi fa. Riflettono lo spirito di compromesso di fronte all'offensiva del capitale nel contesto di crisi economica e anche le speranze illusorie di riorganizzazione della socialdemocrazia, con SYRIZA che sostituisce il PASOK.

I voti per Syriza, a parte che come forza di governo ha adottato misure antipopolari e il terzo memorandum, esprimono il rigurgito della scelta del "male minore" rispetto a ND; le persone sono state insidiate dal falso slogan "una seconda opportunità alla sinistra".

Si consolida il fatto negativo che la formazione nazista di Alba Dorata ha trovato un livello stabile di influenza politica. Tutti gli altri partiti portano gravi responsabilità in merito, a partire da SYRIZA al governo, come l'opposizione ufficiale di ND e degli altri partiti di opposizione minori, che in sostanza non hanno intrapreso alcuna battaglia politica aperta contro Alba Dorata sia nel periodo elettorale che in precedenza. Il KKE continuerà a sollevare la bandiera della lotta contro il nazismo, il fascismo e i suoi rappresentanti oggi in Grecia, che avvelenano la coscienza dei lavoratori e delle persone, organizzano lo squadrismo, istituiscono il caporalato per fornire lavoratori a basso costo ai padroni, nonostante il tentativo di presentare un volto più "onesto", a causa dei procedimenti penali che sono in corso.

Un certo rimescolamento tra i partiti borghesi, come la nascita di "Allineamento Democratico" (PASOK-DIMAR) e l'arretramento di POTAMI, riflettono il processo in corso per la riforma del sistema politico borghese, da cui il popolo non deve aspettarsi nulla di buono. La presenza parlamentare di "Unione di Centro", con le sue posizioni che sono in effetti reazionarie, viene utilizzata come un ammortizzatore per intrappolare l'indignazione esistente e renderla innocua.

La neonata "Unità Popolare" - emersa dalla scissione di SYRIZA che, alla fine, non è entrata in parlamento - rappresenta una proposta politica per una via d'uscita dalla crisi con una moneta nazionale, senza in sostanza mettere in discussione il sistema capitalista e l'UE.

4. SYRIZA in questi anni ha fornito servizi inestimabili al sistema. Nella prima fase, ha utilizzato il malcontento sociale per le misure antipopolari, incolpandone esclusivamente il governo di ND e PASOK, e nascondendo il loro vero carattere, in qualità di estensori di politiche di sostegno del capitale nella fase della crisi economica capitalistica, che è un fenomeno inevitabile dello sviluppo capitalistico. SYRIZA ha cercato di ingannare la classe operaia e le forze popolari inducendole a credere che la sua proposta politica avrebbe avuto un orientamento favorevole al popolo e anti-memorandum e che fosse possibile raggiungere la prosperità popolare senza rotture e rovesciamenti, senza sacrifici nella lotta, presumibilmente attraverso negoziati equi, competenti e razionali.

La firma del terzo memorandum da parte del governo SYRIZA-ANEL e l'annuncio frettoloso di elezioni anticipate è stato accompagnato dal rinnovo dei dilemmi al fine di manipolare le forze sociali e di ottenere il consenso per le misure antipopolari. Nella corsa alle elezioni, SYRIZA ha cercato di sostenere la falsa impressione che, in contrasto ai governi precedenti, il suo governo "ha combattuto". Che, nonostante il compromesso, la battaglia dei negoziati non è completamente chiusa, che l'UE può cambiare, che ci sono ancora questioni aperte che il suo governo può gestire al meglio (la ristrutturazione del debito, i programmi di sviluppo, le misure equivalenti). In questo modo SYRIZA ha cooptato la classe operaia e le forze popolari che negli anni precedenti avevano combattuto contro le misure antipopolari e i memorandum. La responsabilità maggiore di SYRIZA e delle sue varie diramazioni dissenzienti è che disarma il movimento, lo mina con illusioni e promesse fraudolente.

Il suo contributo più negativo degli ultimi anni coincide con la sua distinzione nel movimento sindacale come forza burocratica datoriale, assimilando il corrispondente apparato del PASOK e accettando il plauso di una parte significativa dei datori di lavoro e degli organismi capitalistici europei. Di conseguenza, SYRIZA ha preparato il terreno per l'adozione di nuove misure antipopolari, sia come opposizione ufficiale in passato che durante i 7 mesi del suo governo.

La linea politica di SYRIZA ha permesso a ND e PASOK di riscattarsi per il loro passato governo, apparendo come i rappresentanti genuini della strada europea a senso unico, delle cosiddette "riforme", degli investimenti per la crescita del capitalismo, cose a cui SYRIZA sembrerebbe non credere.

5. Il nuovo governo di coalizione SYRIZA-ANEL procederà nel processo di attuazione delle misure antipopolari e dei memorandum a favore della ripresa capitalista. Attuerà gli orientamenti dell'Unione europea, gli stessi che riguardano tutti gli stati membri.

La borghesia greca ed europea, i meccanismi della UE, l'Unione europea-Bce-Fmi, i partiti borghesi, vogliono una maggioranza parlamentare in grado di sostenere un governo capace di far passare con relativa facilità le misure antioperaie e antipopolari, in modo che possa essere facilitato il recupero capitalista e che allo stesso tempo inchiodi il movimento in una posizione di ripiegamento, congelamento. Useranno il voto come segno del consenso popolare e far passare così tutte le misure senza resistenza e mettere in atto la loro strategia a qualsiasi costo politico.

Sembra che in questa fase ND manterrà il suo ruolo di finta e innocua opposizione, una "opposizione responsabile" che assisterà l'opera del governo e la sua rapida attuazione in nome della "stabilità" e dell'"unità nazionale", che in sostanza significa che la classe dominante ha una mano libera per poter scatenare la sua offensiva, con la collaborazione di classe e l'intensificazione dell'autoritarismo.

Abbiamo grandi battaglie di fronte a noi sulle questioni scottanti che concernono la classe operaia e gli strati popolari nella loro interezza (ad esempio, il sistema di previdenza sociale). Il KKE contribuirà con tutte le sue forze a organizzare il contrattacco del popolo, per orientare il movimento in direzione antimonopolista e anticapitalista, per dare caratteristiche di massa al movimento e alle lotte.

Le dichiarazioni di tutti i partiti in merito alle misure equivalenti, ai contrappesi e ai programmi paralleli, che possono presumibilmente ammorbidire le gravi conseguenze del terzo protocollo, sono ovviamente ingannevoli. Non ci sarà la minima riconquista delle perdite subite dalle persone negli ultimi anni. Nel migliore dei casi, una sezione dei lavoratori riceverà qualcosa, che sarà pagata da tutti gli altri lavoratori. I poveri pagheranno per dare qualcosa a chi è ancora più povero. La borghesia e i suoi governi utilizzeranno le varie misure equivalenti per promuovere la logica del "divide et impera", la separazione dei lavoratori, per impedire il rafforzamento di un movimento che aggreghi i lavoratori sulla base di esigenze comuni e unificanti e la lotta contro la politica filo-monopolista, il capitale e l'UE.

Sono prerequisiti per una seppur tiepida ripresa capitalista: la soppressione di ogni conquista, una forza lavoro più economica e più sottomessa, paradisi fiscali per il capitale. Il capitale taglierà drasticamente e abolirà anche i bassi livelli di spesa sociale, mentre manterrà un alto livello di disoccupazione e di semi-occupazione. La ripresa che ha riguardato altri stati capitalisti non ha ridotto drasticamente la disoccupazione, non ha portato a un recupero delle perdite o all'abolizione delle leggi antioperaie e antipopolari dispiegate durante gli anni della crisi. Il popolo pagherà per la ristrutturazione del debito, indipendentemente da come e quando questo accadrà, e anche per i programmi di sviluppo, che beneficieranno il grande capitale, esattamente allo stesso modo di quelli precedenti.

La situazione potrebbe peggiorare come attesterebbero i segni dello scoppio di una nuova crisi sincronizzata internazionale e, allo stesso tempo, le contraddizioni crescenti tra i centri imperialisti nella nostra regione.

6. Il KKE, coerente a quello che ha detto prima delle elezioni, non sosterrà né tollererà il nuovo governo. Utilizzerà la mobilitazione effettiva delle forze per fare quanto aveva promesso: essere una forte opposizione popolare in parlamento e soprattutto nel movimento, rafforzare l'Alleanza popolare in lotta per i problemi odierni e per il futuro. Il popolo non ci ha sostenuto perché partecipassimo a un governo di coalizione con un agenda antipopolare che implementi il memorandum, ossia le aspre misure a scapito delle persone che servono i profitti della plutocrazia.

Questa presa di posizione del KKE non è né facile né "a distanza di sicurezza", come altri partiti sostengono. L'opposizione operaia e popolare comunista è un compito molto difficile e complesso, che implica molti sacrifici e responsabilità. Tuttavia, è l'unica posizione che può esercitare una pressione, creare ostacoli e soprattutto aprire la strada a cambiamenti radicali e a un rovesciamento del sistema. E' questa la posizione che serve gli interessi del popolo e dei lavoratori, e non la partecipazione a governi che gestiscono il sistema.

Il maggior numero di persone e lavoratori, di giovani, indipendentemente da come hanno votato, non deve accettare le misure antipopolari; deve respingere le pretese del governo e dell'opposizione borghese che hanno acconsentito alla realizzazione del memorandum.

L'intervento del movimento deve ostacolare l'attuazione del memorandum e lo sviluppo della lotta di classe potrà ostacolare la "stabilità" del sistema politico borghese, la sua capacità di creare diversivi utilizzando altri ammortizzatori, esaurendo e deludendo il popolo e trascinarlo in qualsiasi direzione voglia. Il KKE continuerà a lottare per l'emancipazione politica dei lavoratori e del popolo, seguendo la linea della lotta di classe per il rovesciamento del sistema.

Continuerà la dura lotta politica ideologica contro le false linee di demarcazione "memorandum- anti-memorandum", "vecchio-nuovo", "euro-dracma", che oscurano la linea di demarcazione reale contro i partiti che difendono il sistema capitalista.

Lotterà per l'emancipazione del popolo dalla disputa relativa a quali siano le condizioni più favorevoli per lo sviluppo del capitalismo, un conflitto del tutto alieno con gli interessi del popolo e che si presenta sia come "ricostruzione produttiva", sia come "piano di sviluppo nazionale" che presumibilmente avvantaggi il popolo. Il KKE continuerà a evidenziare la linea di demarcazione reale tra potere capitalista, la via di sviluppo capitalistica e quelli che la servono da un lato, e, dall'altro, il movimento operaio di classe, l'alleanza popolare, con il KKE in prima linea che si oppongono a tale percorso.

7. Il KKE ha utilizzato la battaglia elettorale, per sottolineare la necessità di entrare in conflitto con la proprietà e il potere capitalistico, che sono la causa di tutti i problemi del popolo, del deterioramento di tutte le sfere della vita sociale: povertà, disoccupazione, corruzione, compresa la creazione di flussi crescenti di immigrati e rifugiati.

Il KKE ha cercato di promuovere una soluzione, la sua proposta che riguarda la questione del potere: questa va oltre la semplice alternativa perché può condurre a un'effettiva diversa e superiore organizzazione dell'economia e della società, con l'abolizione della proprietà capitalistica, con la proprietà sociale dei mezzi di produzione, la pianificazione centralizzata, il controllo operaio, per un costante aumento della prosperità popolare. In queste condizioni il disimpegno dalla UE può operare a favore delle persone con la cancellazione unilaterale del debito e la liberazione dal giogo dei mercati e dei capitali. Solo in questo modo il popolo può evitare il peggio e lottare per il miglioramento delle condizioni di vita.

Questa proposta è stata profondamente e ampiamente discussa con le persone. Le nostre posizioni e la nostra proposta politica nel suo insieme può essere sistematicamente discussa nei luoghi di lavoro, nelle università, nei quartieri, utilizzando la significativa esperienza passata. Dal Comitato Centrale a ciascuna organizzazione del partito e alla KNE, tutti i compagni hanno la responsabilità e il dovere di proseguire gli sforzi per sviluppare legami militanti con la nuova classe operaia e le forze popolari, spiegando la proposta politica del KKE a coloro che hanno votato per il partito nelle elezioni.

Il CC del KKE