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La causa principale delle mobilitazioni popolari di massa risiede negli enormi problemi che ha causato la restaurazione del capitalismo

Intervista a E. Vagenas sugli sviluppi in Kazakistan

Le recenti mobilitazioni di massa in Kazakistan hanno portato a conflitti violenti e all'utilizzo di forze militari per reprimerle. Il presidente Tokayev ha parlato di un intervento straniero, di 20.000 uomini armati stranieri, che è stato seguito dall'aiuto militare dei paesi dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). La domanda sorge spontanea: Queste mobilitazioni hanno avuto la loro origine da sviluppi interni o si è trattato veramente di un intervento straniero come nel caso dell'Ucraina di qualche anno fa?

Risposta: La causa principale della mobilitazione popolare di massa che ha avuto luogo in Kazakistan risiede negli enormi problemi sociali ed economici che la restaurazione del capitalismo ha causato al popolo di questo paese.

Milioni di persone vivono con salari e pensioni molto bassi, milioni sono disoccupati, altri sono costretti a fare i pendolari verso la parte interna del paese o in Russia per guadagnare un salario. Milioni di giovani, in una società dove l'età media è bassa, sono disperati per il loro futuro che sembra oscuro.

Allo stesso tempo, è evidente che i capitalisti vivono nel lusso, che la ricchezza energetica viene saccheggiata dai capitalisti locali e dai monopoli stranieri, come la statunitense Chevron Corporation. Nel complesso, i monopoli statunitensi, britannici e dell'UE controllano il 75% del settore minerario dell'industria, che è il più importante in questo paese. La ricchezza energetica è anche diretta verso l'UE, la Russia e la Cina, che sono importanti importatori della ricchezza energetica del paese.

L'enorme diseguaglianza sociale ha portato a dure lotte dei lavoratori. Come hanno risposto le autorità? 10 anni fa nella città di Zhanaozen le forze di sicurezza del regime hanno ucciso decine di lavoratori in sciopero. Ci fu un'intensificazione della repressione; tra le altre cose, il PC del Kazakistan fu messo al bando mentre fino ad oggi viene negata la legalizzazione del Movimento Socialista del Kazakistan, più di 600 sindacati sono stati banditi adottando nuove leggi per controllare completamente il movimento sindacale. Inoltre, è stato lanciato una campagna per sostenere le forze nazionaliste, compresa la giustificazione dei collaboratori nazisti locali, cioè la cosiddetta "Legione SS del Turkestan", che agì durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le politiche economiche e sociali antipopolari sono la causa delle mobilitazioni popolari di oggi, e l'ultima goccia è stato l'aumento dei prezzi del gas liquefatto. Tuttavia, questo non contraddice il fatto che c'è un conflitto interimperialista in corso nella regione e che varie parti cercano di utilizzare questi eventi.

Soffermiamoci per un momento sulle manifestazioni popolari. Non hanno preso la stessa forma ovunque. In alcune regioni ci sono stati scioperi di massa, in altre lotte di strada, saccheggi e vandalismo. Come si spiega questo e quali sono le richieste di queste manifestazioni popolari?

Risposta: Negli ultimi due anni, importanti scioperi hanno avuto luogo nella regione del Kazakistan occidentale e centrale. L'iniziativa è stata intrapresa dai sindacati informali dei lavoratori, dai comitati di sciopero e dai comitati di fabbrica poiché, come ho già detto, le autorità hanno utilizzato la legge sui sindacati per vietare l'azione e il funzionamento dei sindacati che non erano direttamente controllati dallo stato e dai padroni. Pertanto, soprattutto nella regione del Kazakistan occidentale, è stata acquisita una preziosa esperienza di organizzazione della lotta. In questa regione, nella città di Zhanaozen, all'inizio dell'anno sono scoppiate nuove mobilitazioni, che hanno portato al blocco delle strade. In seguito, le assemblee operaie di massa hanno prevalso e sono sfociate in scioperi e assemblee. Qui, sono stati gli operai stessi ad occuparsi della protezione della zona, avendo l'appoggio di massa delle loro famiglie. La polizia e l'esercito all'inizio si sono rifiutati di attaccare le mobilitazioni operaie, mentre, in molti casi, le autorità locali si sono dimesse. Questa è stata una manifestazione della superiorità della lotta organizzata dei lavoratori, che, attraverso le assemblee, ha portato a richieste economiche che nel processo si sono sviluppate in richieste politiche che sono state presentate ovunque: richieste di salari più alti, di età pensionabile più bassa, di riduzione dei prezzi dell'energia, di dimissioni di Nazarbayev e Tokayev, di formare, senza ostacoli, sindacati e partiti politici. Nelle città del Kazakistan occidentale, gli scioperanti hanno formato i consigli e i comitati di coordinamento, che hanno avuto un ruolo nel guidare le mobilitazioni. In queste regioni, le forze mobilitate si sono ritirate in modo organizzato la sera dell'8 gennaio.

In altri casi, dove il movimento non era ugualmente organizzato, abbiamo assistito a duri scontri armati nelle strade, come nel caso della vecchia capitale, Alma-Ata. Dovremmo considerare quanto segue: Oggi, 30 anni dopo il rovesciamento del socialismo, alla periferia di grandi centri come questa città, vediamo che sono apparsi interi quartieri di baracche, simili alle favelas in America Latina. Migliaia di persone e interi villaggi sono emigrati lì in cerca di lavoro. Queste persone impoverite, che sono scese in strada esasperate dai prezzi alti e dal loro basso tenore di vita, si sono facilmente armate con le armi abbandonate da polizia ed esercito dopo i primi scontri. Hanno poi occupato le sedi della polizia e dell'esercito e i negozi di armi. Vari gruppi provocatori sono entrati in azione e si sono impegnati in saccheggi, vandalismi di edifici, ecc.; sono stati utilizzati dal regime che ha dispiegato grandi unità militari per reprimere le mobilitazioni operaie e popolari.

Il fatto che due cadaveri di poliziotti e di due ufficiali dell'esercito siano stati trovati decapitati viene presentato dal regime come prova di un intervento straniero. Non è vero?

Risposta: Alcune decine di kazaki si erano uniti alle file dello "Stato Islamico", che operava in Iraq e Siria nel contesto dei piani imperialisti. Nessuno esclude il loro ritorno in Kazakistan dopo l'intervento militare russo in Siria e la sconfitta dello "Stato Islamico" in quel paese. Nessuno può escludere l'azione dell'uno o dell'altro gruppo che può essere utilizzato in vari casi e ha varie origini e piani, mentre è emerso che le agenzie di intelligence locali hanno preparato e addestrato gruppi provocatori. Tuttavia, non sono state queste le forze che hanno iniziato questa mobilitazione popolare che si è trasformata in una rivolta di massa, mentre la caratterizzazione di "terroristi", "radicali" ed "estremisti" attribuita dalle autorità del Kazakistan a coloro che sono scesi in piazza contro la politica che li condanna all'impoverimento è stata usata come pretesto per la repressione.

Hai fatto riferimento all'utilizzo di questi incidenti. In passato, abbiamo assistito alle cosiddette rivoluzioni colorate, come in Ucraina o la "primavera araba". Ci sono delle similitudini e da chi possono essere utilizzati questi sviluppi?

Risposta: In primo luogo, sia nel caso della "rivoluzione colorata" in Ucraina o in Bielorussia che nella cosiddetta primavera araba, molti fatti indicavano l'intervento straniero, il finanziamento, la formazione e la preparazione di forze politiche che avrebbero assunto un ruolo, approfittando dell'acuirsi dei problemi sociali e politici. Una cosa del genere non è evidente nel caso del Kazakistan ed è chiaro che tutti gli "attori" stranieri fondamentali (USA, Cina, Russia, UE) in un modo o nell'altro si sono schierati con l'attuale presidente, dissentendo solo sul dispiegamento delle forze militari della CSTO. La situazione e il modo in cui gli eventi si sono svolti non hanno nulla in comune con l'Ucraina, dove la borghesia era divisa tra USA-UE e Russia e dove abbiamo visto chiaramente diplomatici stranieri guidare i manifestanti filo-occidentali e persino utilizzare apertamente le forze fasciste per i loro piani. Certamente, anche nel caso del Kazakistan è chiaro che gli sviluppi hanno portato a un riallineamento intra-borghese. Il presidente Tokayev e gli uomini d'affari che lo circondano hanno in qualche modo nesso da parte l'ex presidente del paese, N. Nazarbayev, che aveva assunto il ruolo di presidente a vita del Consiglio di Sicurezza. I membri del suo entourage sono stati arrestati, compreso Karim Massimov, ex primo ministro e capo del Comitato di sicurezza nazionale del paese. È chiaro che la "vecchia guardia" è stata "messa all'angolo" in una "guerra" per ridistribuire la "torta" del potere economico e politico tra i settori della borghesia kazaka.

Ci sono anche forze politiche nazionaliste, islamiste e altre forze legate ai centri imperialisti dell'Occidente, che cercheranno di manipolare le forze popolari che hanno partecipato alle manifestazioni ma che hanno un basso livello politico. Queste forze esistono e non dobbiamo ignorarle. Questo non riduce ma evidenzia la necessità che il movimento popolare organizzato sia in grado di salvaguardare le sue mobilitazioni, come nelle zone operaie del Kazakistan occidentale.

Come sono coinvolti i piani imperialisti nella zona?

Risposta: Dopo il ritiro militare statunitense dall'Afghanistan, avevamo valutato che era possibile la destabilizzazione dell'Asia centrale. Il Kazakistan, il 9° paese più grande del mondo, rappresenta il 60% del PIL dell'Asia centrale, in primo luogo grazie all'industria del petrolio e del gas. Allo stesso tempo, è il più grande produttore di uranio e di molti altri metalli preziosi. Confina con la Cina e la Russia. Il Mar Caspio bagna le sue coste. È un importante "collegamento" per i piani imperialisti di questa o quella potenza imperialista. Questo è recepito anche dalla borghesia del paese. Così, vediamo che mentre il Kazakistan insieme alla Russia è membro della Comunità degli Stati Indipendenti, dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, dell'Unione Economica Eurasiatica e dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (insieme alla Cina), allo stesso tempo ha aderito al Partenariato per la Pace della NATO e, insieme alla Turchia, è stato in prima linea della recentemente rinominata Organizzazione degli Stati Turchi. Mentre ha affittato il cosmodromo di Baikonur alla Russia per 49 anni, ha permesso agli Stati Uniti di mantenere sul loro territorio laboratori per la guerra biologica. Mentre fornisce gas naturale e petrolio all'UE, attraverso la Russia, e alla Cina, allo stesso tempo il settore minerario della sua economia è in gran parte nelle mani dei monopoli energetici occidentali, e la borghesia del Kazakistan è attivamente coinvolta nei progetti dei monopoli cinesi per la cosiddetta "Via della Seta". Come si capisce, c'è una grande lotta di potere sullo sviluppo di questo paese, che è 5 volte più grande della Francia.

Come valuta il coinvolgimento dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO)?

Risposta: Il coinvolgimento dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), che comprende Russia, Kazakistan, Armenia, Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan con 3500 uomini a guardia di Baikonur e di altre infrastrutture militari, si è basato sull'argomentazione che il paese fosse "attaccato da un nemico straniero" e che l'obiettivo dichiarato fosse quello di ripristinare l'"ordine costituzionale". Questo coinvolgimento ha avuto luogo in un momento in cui l'apparato statale borghese del Kazakistan stava affrontando seri problemi operativi della sua attività repressiva. Cosa ci mostra questo fatto? Che le nuove alleanze transnazionali regionali che si stanno creando, come le vecchie, come la NATO e l'UE, hanno una natura di classe. Non scompare, è sempre presente e deriva dal carattere di classe degli stati che la compongono. Così, il compito prioritario di queste alleanze è quello di mantenere il potere della borghesia dei paesi che hanno concluso l'accordo. Da qui hanno il compito di salvaguardare gli interessi e la redditività delle classi borghesi che queste alleanze servono. Le opinioni delle forze politiche, tra cui alcuni PC, che parlano di un nuovo "mondo multipolare" dovuto all'emergere di nuove alleanze transnazionali sono fuori luogo.

Naturalmente, alleanze come la NATO, l'UE e la CSTO sono caratterizzate da rapporti di interdipendenza diseguali tra i paesi che le compongono. Così, il ruolo principale della Russia nella CSTO è evidente. La presenza delle forze militari del CSTO in Kazakistan è servita come un "campanello d'allarme" per gli Stati Uniti e l'UE. Queste forze cercheranno di approfittare di questo sviluppo, per aumentare i loro argomenti di propaganda anti-russa, considerando che l'emergere delle forze CSTO in Kazakistan sta cambiando lo "status quo" nella regione. Da parte sua, la Russia capitalista cercherà di utilizzare questi fatti per rafforzare l'unificazione capitalista nei territori dell'ex URSS.

Qual è la situazione del movimento comunista in Kazakistan?

Risposta: Il movimento comunista in Kazakistan ha subito un duro colpo. 30 anni fa, abbiamo assistito al tradimento della sua leadership e allo sforzo di trasformare il PCK in un partito "di sinistra", inizialmente con il nome di Partito Socialista del Kazakistan. I comunisti, non accettando questo sviluppo, fondarono e lottarono per la legalizzazione del Partito Comunista del Kazakistan. Questo partito ha aderito all'Unione dei PC-CPSU insieme al Partito Comunista della Federazione Russa (CPRF) sotto la presidenza di Gennady Zyuganov. Nel 2011, le autorità hanno cominciato a porre molti ostacoli legali alla sua azione e nel 2015 l'hanno bandito argomentando che "non adempie agli obblighi legali". Da allora, i quadri del PC del Kazakistan hanno cessato ogni azione politica. Il regime, insieme ad alcuni membri del PC del Kazakistan, ha fondato il cosiddetto "Partito Comunista Popolare del Kazakistan", che ha agito sotto il suo controllo e ha sviluppato relazioni con alcuni altri PC, come il PC Cinese. Nel 2020, questo partito è stato rinominato in "Partito Popolare del Kazakistan".

Il Movimento Socialista del Kazakistan, che ha sofferto anch'esso varie avversità, è stato fondato all'inizio del 2011 e vi hanno aderito i comunisti che hanno lasciato il PC del Kazakistan. Alcuni dei suoi quadri sono stati perseguitati, licenziati e messi sotto pressione, mentre uno dei co-presidenti dell'organizzazione, il minatore Tahir Mukhamedzhanov, ha perso la vita in circostanze misteriose che la polizia ha rifiutato di indagare. I siti web del MS del Kazakistan sono bloccati e le autorità hanno ripetutamente negato il suo legittimo funzionamento. Le persecuzioni contro il MS del Kazakistan coincisero con l'attacco omicida e la detenzione di massa degli scioperanti durante gli 8 mesi di sciopero dei lavoratori dell'industria petrolifera a Zhanaozen nel dicembre 2011. Il MS del Kazakistan non nasconde il fatto che a causa della persecuzione una parte dei suoi membri si è ritirata, mentre uno dei suoi quadri è stato utilizzato dal regime per fondare dei sindacati sotto il suo controllo. Oggi mantiene forze in varie regioni del paese, che agiscono in condizioni difficili, e si caratterizza per il persistente sforzo di radicarsi nel crescente movimento operaio. Il MS del Kazakistan partecipa all'Incontro internazionale dei partiti comunisti e operai e contribuisce allo sforzo della "Rivista comunista internazionale".

La domanda se ci possano essere importanti lotte operaie e popolari senza un forte movimento comunista è ragionevole. L'esperienza ha dimostrato che grandi, dure e sanguinose lotte possono scoppiare anche senza l'esistenza di un PC in un paese. Così, lotte anche dure sono avvenute anche prima della nascita del KKE nel nostro paese e oggi, in molti paesi dove i PC sono deboli o inesistenti, le lotte hanno luogo. La questione non è se ci possono essere grandi lotte, ma verso quale direzione e se possono scontrarsi in modo decisivo e portare al rovesciamento della barbarie capitalista. Senza l'esistenza di un PC forte, con una strategia rivoluzionaria e una linea di mobilitazione e lotta contro il potere dei monopoli e del sistema di sfruttamento, anche le più grandi lotte popolari non potranno condurre alla liberazione dei lavoratori dallo sfruttamento capitalista.

Qual è stata e quale dovrebbe essere la posizione dei PC nei confronti di simili mobilitazioni popolari come in Kazakistan?

Risposta: Dobbiamo sottolineare che il KKE e più di 10 partiti che finora hanno preso posizione sulla questione, come il Partito Comunista Operaio Russo (RCWP), il Partito Socialista della Lettonia, il Partito del Lavoro dell'Austria, il PC del Messico, il PC della Svezia, il PC dei Lavoratori della Spagna e il PC del Belgio, seguendo gli sviluppi, fin dal primo momento hanno espresso la propria solidarietà al popolo del Kazakistan, che si è sollevato contro i problemi sociali causati dal capitalismo 30 anni dopo il rovesciamento del socialismo. Purtroppo, molti partiti non avevano un quadro chiaro di ciò che sta realmente accadendo e, quindi, non hanno preso immediatamente una posizione. Inoltre, alcuni partiti, come il PC Francese, si concentrano sulle "politiche neoliberali" e sull'autoritarismo del regime, assolvendo così ancora una volta il capitalismo, mentre altri, come il CPRF, che valutano senza un criterio di classe le nuove alleanze transnazionali che si stanno creando nei territori dell'ex URSS su iniziativa della Russia, giustificano l'intervento militare della CSTO. Questa situazione, prima di tutto, indica la crisi ideologico-politica nelle file del Movimento comunista internazionale e la necessità di superare importanti questioni ideologico-politiche come il carattere delle alleanze transnazionali, la rete di contraddizioni che si sviluppano tra le classi borghesi e il carattere delle nuove potenze capitaliste di Russia e Cina.

In ogni caso, i comunisti devono sostenere le lotte operaie ovunque scoppino e contribuire affinché le idee del marxismo-leninismo e la prospettiva rivoluzionaria si innestino nello sviluppo del movimento organizzato operaio, popolare e di massa.

L'intervista in greco si trova al seguente linkhttps://www.902.gr/eidisi/politiki/282586/i-riza-ton-megalon-laikon-kinitopoiiseon-vrisketai-sta-terastia-provlimata

Traduzione da Resistenze.org