Le responsabilità criminali che il governo di ND, SYRIZA e degli altri partiti borghesi hanno per il pericoloso coinvolgimento del nostro Paese nel conflitto devono essere un criterio di scelta e di voto in vista delle elezioni:
- Il materiale viene scaricato dalle navi nel porto di Alexandroupolis, per poi essere dispiegato nelle zone di guerra.
- Dai campi militari del nostro Paese vengono prelevate le attrezzature militari e inviate in Ucraina, come i veicoli blindati BMP1, mentre ora si parla di inviare missili S-300 e persino carri armati Leopard.
- Le infrastrutture militari statunitensi vengono ampliate e rafforzate a Souda, a Creta, in Tessaglia, ad Andravida, ecc.
Tutto ciò deriva dall'accordo strategico tra Grecia e Stati Uniti, avviato dal governo SYRIZA - che ha parlato di un Trump "diabolicamente buono" - e ulteriormente rafforzato dal governo ND.
- ND, SYRIZA e PASOK hanno votato congiuntamente a favore della frenesia guerrafondaia del Parlamento europeo, che si impegna ad aumentare i massicci aiuti militari all'Ucraina, a fornire sistemi d'arma avanzati, ad addestrare gli ucraini.
- Insieme sostengono sanzioni di ogni tipo, che la popolazione paga con pesanti sacrifici, con l'aumento della povertà energetica, l'impennata dei prezzi dei beni di prima necessità, con lo spreco dei raccolti.
- ND, SYRIZA e PASOK hanno accolto e applaudito insieme Zelensky e la sua cricca fascista, i criminali del "Battaglione Azov", in Parlamento. Il KKE è stato l'unico partito che ha salvato l'onore del popolo astenendosi da questo accreditamento dei nazisti e del governo reazionario ucraino.
È stata smentita la narrativa secondo cui il coinvolgimento profondo del nostro Paese nella guerra sia una "garanzia di sicurezza e stabilità" e ciò ponga un freno alle dispute da parte della borghesia turca. La NATO e l'UE incoraggiano le provocazioni della Turchia affinché questa rimanga nel campo della NATO e sostenga i loro piani. In cambio, la Turchia conduce pericolosi negoziati sull'Egeo e sul Mediterraneo orientale, contestando confini e diritti sovrani.