Il Comunicato del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del CC del KKE è il seguente:
¨La decisione delle autorità russe di imporre pene detentive da 16 a 22 anni ai membri di un gruppo marxista, utilizzando del ridicolo e pericoloso “parere” di una commissione nominata che ha definito l'opera di Lenin “Stato e rivoluzione” come “manuale di terrorismo”, è assolutamente inaccettabile e dimostra la deriva anticomunista e antidemocratica del potere borghese in Russia. L'utilizzo da parte della giustizia borghese russa di un'interpretazione lessicale della parola “rivoluzione” e la qualificazione dell'“ideologia del socialismo”, del “potere dei Soviet” della “creazione del potere sovietico” come “ideologia estremista”, allo scopo di documentare “il carattere violento del cambiamento dei principi fondamentali del regime esistente”, dimostra lo spietato tentativo delle autorità borghesi di infangare la rivoluzione e il socialismo, nonché di reprimere la minima azione politica che metta in discussione le scelte politiche della classe borghese e lotti per rovesciare la barbarie capitalista.
Questa sentenza è un altro “anello” della “catena” anticomunista che la borghesia russa sta utilizzando. Citiamo in particolare il raduno fascista mondiale, con la partecipazione anche della neonazista ¨Alba Dorata¨ dalla Grecia, l'attività di una scuola politica in un'università pubblica dedicata al filosofo fascista russo Ivan Ilin, l'argomentazione antisovietica e anticomunista utilizzata da V. Putin per dare inizio all'inaccettabile invasione russa dell'Ucraina nel 2022, che ha segnato l'inizio formale della guerra imperialista che continua ancora oggi per gli interessi dei capitalisti, costando la vita a centinaia di migliaia di giovani ucraini e russi, provenienti principalmente dai ceti popolari poveri.
Il KKE condanna con la massima fermezza questa inaccettabile sentenza di condanna, che è in linea con i processi anticomunisti e i divieti analoghi in Ucraina, recentemente in Polonia contro il Partito Comunista Polacco, con la “settimana contro il comunismo” proclamata da Trump, e dimostra che l'anticomunismo non è uno “strumento” esclusivo del blocco imperialista euro-atlantico, ma quando ritenuto necessario dal potere borghese può essere utilizzato anche dalla Russia capitalista, la cui leadership sostiene falsamente di condurre una “guerra antifascista” e ogni 9 maggio cerca di appropriarsi della vittoria antifascista dell'URSS e dei movimenti di resistenza contro il nazismo, generato dal capitalismo.
Chiediamo l'immediata liberazione dei membri condannati del gruppo marxista e la cessazione delle persecuzioni politiche anticomuniste. Giù le mani dai comunisti!¨.
