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KKE: Massiccia risposta popolare contro i piani e le guerre degli imperialisti
Martedì 27 febbraio, la Federazione del KKE della regione dell'Attica ha organizzato una grande mobilitazione in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento greco. Il Segretario Generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas, come oratore principale, ha presentato le posizioni del Partito sugli avvenimenti nei Balcani, nel Medio Oriente, sulle relazioni greco-turche e sulla questione cipriota, dopo l'escalation dell'aggressività della Turchia.
Migliaia di persone di tutte le età, membri e amici del KKE e della KNE, operai, impiegati, pensionati, giovani hanno partecipato alla mobilitazione e alla marcia verso l'ambasciata degli USA, protestando con forza alla compiacenza coltivata dal governo di SYRIZA-ANEL rispetto alla situazione attuale e contro il suo ruolo di portabandiera dei piani della NATO e dell'UE nei Balcani, nell'Egeo ecc.
Insieme ad essi, in prima fila, vi erano le giovani reclute che svolgono il servizio militare e che hanno portato il messaggio dei campi militari: "I soldati sono figli del popolo, non hanno niente da fare fuori delle frontiere!" Uno di loro ha pronunciato un saluto davanti ai manifestanti, tra i quali vi era una presenza significativa delle Forze armate e dei Servizi di sicurezza con la partecipazione di vari soldati e marinai, oltre ufficiali in pensione.
Il Segretario generale del CC del KKE, nel suo discorso ha fatto un appello di lotta contro la guerra imperialista, contro i piani della NATO e dell'UE e l'implicazione della Grecia in essi. Dimitris Koutsoumpas riferendosi agli sviluppi in Siria, ha denunciato la fornitura agli USA di infrastrutture militari in Grecia. Inoltre, ha parlato della provocazione della Turchia nell'Egeo e a Cipro, agli sviluppi pericolosi nei Balcani e all'accerchiamento imperialista della NATO alla Russia. Ha presentato le posizioni del KKE rispetto alla questione della FYROM, così come alle questioni della posizione dei comunisti di fronte alla guerra.
Tra le altre cose ha evidenziato nel discorso che "bisogna rafforzare la lotta popolare e esigere che la Grecia non abbia alcuna implicazione nei pericolosi piani degli USA e della NATO. [...] Il nostro popolo non ha niente che lo divide dai popoli dei Balcani, non ha niente che lo divide con il vicino popolo turco. Per questo non deve cadere nelle trappole del nazionalismo che avvelena i popoli mentre occulta il fatto che gli operai in tutti i paesi hanno lo stesso avversario, i medesimi sfruttatori: i borghesi e il loro sistema marcio".
Proseguendo ha affermato che "il KKE è l'unico partito che evidenzia la natura della guerra come un massacro dei popoli per gli interessi dei monopoli. [...] Così come oggi la politica per la reddittività e la competitività dei monopoli intensifica lo sfruttamento dei lavoratori, che aumenta in condizioni di crisi, in cui prevale la pace imperialista con la pistola alla testa dei popoli, per cui la guerra è la continuazione di questa politica con mezzi militari violenti, con il fine di conquistare mercati, sfere d'influenza, controllo delle risorse naturali."
Il Segretario generale del CC del KKE ha sottolineato che "noi comunisti, come sempre durante i cento anni della nostra storia eroica, saremo in prima linea nella lotta per la difesa dell'integrità territoriale, dei nostri diritti sovrani, per schiacciare qualsiasi invasore straniero che osi attaccare la Grecia. Allo stesso tempo, non mostreremo alcuna fiducia al governo borghese che realizzerà una guerra. Nessuna tolleranza alla classe dominante che partecipa alla guerra per promuovere i propri interessi economici, portando il nostro popolo a versare il suo sangue. Con la nostra lotta cercheremo di spedire la classe dominante nella pattumiera della storia, rovesciarla, per la vittoria definitiva del popolo, in modo che il risultato e il premio di questa lotta sia il potere operaio e popolare [...] Andiamo a lottare insieme contro qualsiasi tentativo di cambio delle frontiere, dei trattati internazionali, che conducono i popoli a spargere il loro sangue. Contro il nazionalismo che vuol occultare che i lavoratori di Grecia, Turchia e altri paesi hanno oggi lo stesso nemico: i monopoli, il capitalismo, i loro governi e le loro alleanze imperialiste. Bisogna rifiutare gli insidiosi appelli alla presunta unità nazionale, che vuol dire sottomissione della classe operaia e del popolo ai piani del capitale, degli USA e della NATO."
Alla fine del suo discorso, ha chiamato il popolo ad unire i suoi sforzi con il KKE perché è l'unico partito politico nella società greca che può guidare il raggruppamento del movimento operaio; promuovere l'alleanza delle forze anticapitaliste-antimonopoliste; dirigere la lotta contro la guerra imperialista, contro gli interventi della NATO e dell'UE. Affinché il popolo realmente prenda il potere e affinché il nostro paese si ritiri dalle unioni imperialiste, per la costruzione della nuova società socialista-comunista senza disoccupazione, senza crisi, senza guerre.
E' seguita una marcia fino all'ambasciata degli USA con slogan contro i piani degli USA, della NATO e dell'UE, contro l'imperialismo e il nazionalismo, così come contro la partecipazione della Grecia ai piani e nelle organizzazioni imperialiste.
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
28.02.2018